Sta proseguendo in questi giorni la visita ad Limina dei Vescovi della Toscana con gli incontri nei diversi dicasteri vaticani.
Le giornate sono sempre iniziate con la celebrazione della santa messa nelle basiliche papali. Il primo giorno a San Pietro, ieri a S. Maria Maggiore, mentre oggi nella Basilica Papale di San Giovanni Evangelista in Laterano. Domani sarà la volta di San Paolo fuori le mura.
Questa mattina ha presieduto la celebrazione il Card. Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo della Diocesi di Siena – Colle Val D’Elsa – Montalcino e della Diocesi di Montepulciano – Chiusi – Pienza. Hanno concelebrato il Card. Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze e mons. Stefano Manetti, Vescovo di Fiesole.
Erano presenti anche i seminaristi del Seminario Maggiore Interdiocesano di Santa Caterina, che accoglie i giovani delle diocesi di Lucca, Pisa, Livorno, Massa Carrara, Pontremoli, Pescia e Volterra.
“Oggi – ha detto il card. Lojudice nell’omelia – ci troviamo all’interno della Chiesa più importante di Roma e dell’intera cristianità. Questa è la prima chiesa dei cristiani, è la sede del Vescovo di Roma, del Papa. Proprio qui dietro a noi c’è la cattedra di Pietro dove si può sedere solo il Pontefice. Un simbolo non di potere, ma di unità”.
“La Chiesa è una – ha proseguito il Cardinale – forte nell’essere composta da diverse anime. Il paragone con il corpo, con la testa e le diverse membra, è quello che considero più adatto. Un tutt’uno nella diversità dei compiti”.
“Questa stessa Basilica – ha aggiunto – ha alle spalle un passato millenario e complesso fatto di distruzione, abbandono e soprattutto di rinascita”.
“Il Vangelo di oggi (Lc 11,14-23) – ha proseguito il cardinale – ci pone di fronte a Gesù che caccia un demone e lo fa senza pronunciare nessuna parola, solo con la sua presenza, la sua forza, la sua chiarezza.
“Gesù – ha proseguito – ci chiede di essere vigili e di non confondere la verità. Lui lotta contro il diavolo, ma ci chiede anche a noi di decidere da che parte stare. Non ci sono atteggiamenti a metà. Lo dice lui stesso “Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde”.
“Dobbiamo vigilare – ha continuato – sul nostro cuore, perché il demonio è astuto. Mai è scacciato via per sempre! Soltanto l’ultimo giorno lo sarà. Lui è venuto a lottare per la nostra salvezza. Lui ha vinto il demonio!”.
“Mi rivolgo anche a tutti i giovani seminaristi presenti – ha concluso il cardinale – che noi tutti dobbiamo aiutare nel migliore dei modi nel percorso in seminario con la certezza che la forza del Signore sconfigge ogni male”.