Una giornata di preghiera, digiuno e opere di carità per liberare il pianeta dal coronavirus
14 maggio 2020
La giornata è stata promossa dall’Alto Comitato per la fratellanza umana, l’organismo costituitosi nell’agosto 2019 e che si ispira al Documento sulla Fratellanza Umana, firmato da papa Francesco e dal grande imam di Al-Azhar, Ahmed al-Tayyeb, il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi.
L’Alto Comitato, composto da otto membri appartenenti al mondo cristiano, ebraico e musulmano, presieduto dal presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, Miguel Angel Ayuso Guixot, propone di «rivolgersi a Dio ad una sola voce, perché preservi l’umanità, la aiuti a superare la pandemia». «Il nostro mondo affronta oggi un grave pericolo che minaccia la vita di milioni di persone in tutto il pianeta, ossia la rapida diffusione del coronavirus. Mentre confermiamo l’importanza del ruolo dei medici e quello della ricerca scientifica nell’affrontare questa epidemia, non dimentichiamo di rivolgerci a Dio Creatore in tale grave crisi».
Ecco l’invito a «tutte le persone, in tutto il mondo, a rivolgersi a Dio pregando, supplicando e facendo digiuno, ogni persona, in ogni parte del mondo, a seconda della sua religione, fede o dottrina, perché Egli elimini questa epidemia, ci salvi da questa afflizione, aiuti gli scienziati a trovare una medicina che la sconfigga, e perché Egli liberi il mondo dalle conseguenze sanitarie, economiche e umanitarie della diffusione di tale grave contagio».
Il messaggio in tredici diverse lingue, dal persiano allo swahili, per i “fratelli”, che credono in Dio Creatore, chiede di “rispondere a questo invito umanitario e a rivolgersi a Dio ad una sola voce, perché preservi l’umanità, la aiuti a superare la pandemia, le restituisca la sicurezza, la stabilità, la salute e la prosperità, e renda il nostro mondo, eliminata questa pandemia, più umano e più fraterno”.
L’appello è stato subito accolto e rilanciato sia da Papa Francesco al Regina Coeli, sia dal Grande Imam di Al Azhar, Sheikh Ahmed al Tayyeb.
Fra le molte adesioni pervenute da tutto il mondo, significativa quelladel
La Dichiarazione conciliare Nostra Aetate, che rivolge particolare attenzione agli Ebrei (n. 4) ed ai Musulmani (n. 3), afferma anche che tutte le altre Religioni “non raramente riflettono un raggio di quella Verità che illumina tutti gli uomini“ (n. 2).
Nella Charta Oecumenica, le Chiese cristiane d’Europa nel 2001 si impegnarono ad approfondire la comunione con l’Ebraismo, curare le relazioni con l’Islam e ad incontrare le altre Religioni e le altre visioni del mondo, un impegno che oggi diventa più pressante.
L’Ufficio per l’Ecumenismo e il dialogo – nello “Spirito di Assisi”promosso da Giovanni Paolo II 27 ottobre 1986 – chiede ai Parroci ed alle Comunità religiose che l’iniziativa sia accolta, fatta propria e rilanciata ai fedeli, con i mezzi che usano di solito in questo particolare tempo, affinchè ciascuno, unit