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SIENA, IL 28/XI LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME “DA CAMALDOLI A TRIESTE. CATTOLICI E DEMOCRAZIA”

preziosi

Giovedì 28 novembre 2024, alle ore 17,30, presso la sala dell’Associazione Nazionale Fra Mutilati e Invalidi di Guerra, in via Maccari, 1 a Siena, il card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino interviene alla presentazione del libro ” Da Camaldoli a Trieste,. Cattolici e democrazia” di Ernesto Preziosi.

L’evento è promosso dall’Arcidiocesi di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino e dalla Fondazione Mons. Orlando Donati. Interverrà anche l’autore.

Il testo offre una rapida panoramica del per­corso compiuto dai cattolici italiani nel rap­porto con la democrazia. A partire dal contri­buto dato già dalla visione personalista di Antonio Rosmini, dal pensiero di Giuseppe Toniolo, Romolo Murri e Luigi Sturzo cui si deve la fondazione del Partito Popolare. Un contributo qualificato al pensiero sociale e po­litico dei cattolici viene offerto dalle Settimane sociali che, fin dal loro sorgere nel 1907, trat­tando temi di attualità politica, hanno accom­pagnato la loro presenza nella società. Il lungo percorso, che si dipana attraverso il XX secolo, porta i cattolici italiani a conoscere, accettare e praticare la democrazia non solo come sem­plice meccanismo istituzionale, ma come me­todo. E in questo modo di intendere il processo di costruzione del consenso, legandolo alla pratica di relazioni sociali, economiche, cultu­rali e politiche fondate sulla persona, sulla sua dignità e sulla sua cura, ha una centralità sim­bolica l’incontro del luglio 1943 nel monastero di Camaldoli. È anche a partire da quell’appun­tamento, come dalla partecipazione alla Resistenza e dalla Settimana sociale di Firenze (1945) su Costituzione e Costituente, che istanze, aspirazioni, idee maturate per decenni o emerse dall’urgenza drammatica della guer­ra diventano vero e proprio progetto di uma­nizzazione, rifluito poi nella Costituzione e divenuto parte costitutiva dell’identità politica del Paese. Si apre così la fase della ricostruzione nazio­nale, in cui l’intensa opera di alfabetizzazione democratica svolta dai cattolici vede la pre­senza inedita delle donne che votano per la prima volta. Ciò contribuisce non poco, con l’apporto di più generazioni, da De Gasperi a Moro, a dare forma e stabilità, pur tra fatiche e resistenze, alla partecipazione democratica.  Un percorso che oggi, in uno scenario in cui la forma democratica presenta segnali di crisi e corre rischi di involuzione, chiede di essere proseguito.

La 50a Settimana sociale (Trieste 3-7 luglio 2024), che ha per tema Al cuore della democraziaè un’occasione per guardare al lascito di questo lungo cammino senza nostalgie, per contribuire a pensare la democrazia in un mondo profondamente mutato e in cerca di nuove chiavi di lettura.


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