Ieri le diocesi di tutto il mondo si sono messe in cammino. Letteralmente. Per farsi “pellegrine di speranza”, come chiama a fare l’Anno Santo 2025 aperto da papa Francesco lo scorso martedì 24 dicembre. Duplice il gesto suggerito dal Pontefice nella Bolla d’indizione Spes non confundit.
«Domenica 29 dicembre 2024, in tutte le cattedrali e concattedrali, i vescovi diocesani celebrino la santa Eucaristia come solenne apertura dell’Anno giubilare, secondo il Rituale che verrà predisposto per l’occasione », ha stabilito il Papa. «Per la celebrazione nella chiesa concattedrale, il vescovo potrà essere sostituito da un suo delegato appositamente designato». Inoltre: « Il pellegrinaggio da una chiesa, scelta per la collectio, verso la cattedrale sia il segno del cammino di speranza che, illuminato dalla Parola di Dio, accomuna i credenti».
Così ieri mattina anche l’arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino ha dato avvio al proprio cammino giubilare con una solenne celebrazione presieduta dal Card. Augusto Paolo Lojudice nella cattedrale di Santa Maria Assunta a Siena. Presenti tutte le autorità civili e militari e una delegazione dei lavoratori della Beko.
La cerimonia è stata preceduta dal “pellegrinaggio” di tre cortei verso il battistero e poi verso la Cattedrale partiti da piazza San Francesco, la Basilica San Domenico e da porta Porta Camollia. Nel battistero il card. Lojudice ha battezzato il piccolo Davide Giuseppe.
La celebrazione è stata ripresa – grazie al sostegno dell’Opera della Metropolitana di Siena – da MCM, mentre IVO TV trasmesso il segnale. Si può rivedere la diretta al link di facebook:
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Un cammino di speranza, dunque, offerto a tutti: non solo a quanti «giungeranno a Roma per vivere l’Anno Santo», ma anche «a quanti, non potendo raggiungere la città degli apostoli Pietro e Paolo, lo celebreranno nelle Chiese particolari. Per tutti – auspica Francesco nella Bolla – possa essere un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, “porta” di salvezza (cfr. Gv 10,7.9); con Lui, che la Chiesa ha la missione di annunciare sempre, ovunque e a tutti quale “nostra speranza” ( 1Tm 1,1)».
È emblematico, in questo scenario, che l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Giovanni in Laterano si avvenuta ieri, nel giorno in cui il Giubileo prende avvio nelle Chiese particolari. La Basilica Lateranense – intitolata al Santissimo Salvatore e ai Santi Giovanni Battista ed Evangelista – non è solo la mater et caput di tutte le Chiese dell’Urbe e del mondo, e una delle quattro basiliche papali maggiori, ma è anche la Cattedrale di Roma.
Ieri, dunque, in tutte le diocesi del mondo si è celebrato solennemente l’apertura del Giubileo. E vivere questo tempo da “pellegrini di speranza” è un dono che si offre a tutti, ovunque.
«Durante l’Anno Santo, che nelle Chiese particolari terminerà domenica 28 dicembre 2025, si abbia cura che il Popolo di Dio possa accogliere con piena partecipazione sia l’annuncio di speranza della grazia di Dio sia i segni che ne attestano l’efficacia», raccomanda il Papa nella Bolla d’indizione. Espressione peculiare di questa sollecitudine verso il popolo cristiano, l’individuazione in ogni diocesi di “chiese giubilari”, nelle quali acquisire l’indulgenza giubilare. Queste chiese, afferma il Papa nella Spes non confundit, «potranno essere oasi di spiritualità dove ristorare il cammino della fede e abbeverarsi alle sorgenti della speranza, anzitutto accostandosi al Sacramento della Riconciliazione, insostituibile punto di partenza di un reale cammino di conversione ». Come ricorda il decreto della Penitenzieria Apostolica con le “Norme sulla concessione dell’indulgenza durante il Giubileo ordinario dell’anno 2025”, l’indulgenza – che è «dono di grazia, proprio e peculiare di ogni Anno Santo» – effettuando «pie visite» a «qualsiasi Basilica minore, chiesa cattedrale, chiesa concattedrale, santuario mariano nonché, per l’utilità dei fedeli, a qualsiasi insigne chiesa collegiata o santuario designato da ciascun vescovo diocesano od eparchiale, come pure a santuari nazionali o internazionali» indicati «dalle Conferenze episcopali».
L’indulgenza giubilare potrà essere concessa anche a quanti «per gravi motivi» non potranno partecipare alle solenni celebrazioni, ai pellegrinaggi e alle pie visite ai luoghi sacri designati, «come anzitutto tutte le monache e i monaci di clausura, gli anziani, gli infermi, i reclusi, come pure coloro che, in ospedale o in altri luoghi di cura, prestano servizio continuativo ai malati». L’indulgenza si potrà acquistare inoltre con «opere di misericordia e di penitenza» come quelle indicate dalle “Norme” della Penitenzieria – dalle opere di misericordia corporali e spirituali alla partecipazione a missioni popolari, a esercizi spirituali o ad incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa cattolica. In ogni diocesi, si legge nella Bolla d’indizione, «si curi in modo speciale la preparazione dei sacerdoti e dei fedeli alle Confessioni e l’accessibilità al sacramento nella forma individuale», chiede il Papa, che invita i vescovi ad avvalersi anche nel Giubileo 2025 dei Missionari della Misericordia istituiti nell’ultimo Giubileo Straordinario.