SALUTO DI MONS. LOJUDICE AI GIOVANI
SIENA, PORTA ROMANA, 16.06.2019
Carissimi giovani,
incontrare voi tra i primi momenti di questo mio inizio è veramente un bel segno: è importante per me sapere che “voi ci siete”! E altrettanto dico a voi: io ci sono!
Non posso non pensare al testo che Papa Francesco vi ha scritto a conclusione del Sinodo: “Christus vivit”. «Essere giovani è una gioia, un canto di speranza, un momento prezioso e non solo una fase di passaggio» perché «un giovane è una promessa di vita, non un tempo sospeso» e «i sogni più belli si conquistano con speranza, pazienza e impegno, non stando al classico balcone». E, all’interno di questa meraviglia rappresentata dalla giovinezza, un posto speciale è riservato all’amicizia con Gesù «descritta da papa Francesco» all’insegna del riconoscimento che «ogni battezzato, ogni persona è chiamata a vivere una storia d’amore con Gesù».
«Dio ti ama», «Cristo ti salva», «Egli vive»: Cristo è giovane, la Chiesa ha un volto giovane, voi siete il presente del mondo e l’adesso di Dio. «Contro tutti i modi di leggere la loro vita, la loro condizione, la troppo diffusa abitudine a non ascoltarli o a darli per scontati, Papa Francesco ci tiene a premettere, a una analisi che si preoccupa di tutti i giovani del mondo: “Il cuore di ogni giovane deve essere sempre considerato “terra sacra”, portatore di semi di vita divina davanti al quale dobbiamo “toglierci i sandali” per poterci avvicinare e approfondire il Mistero”».
Diceva un grande filosofo: “Il Cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l’umanità abbia compiuto: così grande, così comprensiva e profonda, così feconda di conseguenze, così inaspettata e irresistibile nel suo attuarsi, che non meraviglia che sia apparso o possa ancora apparire un miracolo, una rivelazione dall’alto, un diretto intervento di Dio nelle cose umane, che da lui hanno ricevuto legge e indirizzo affatto nuovo. Tutte le altre rivoluzioni, tutte le maggiori scoperte che segnano epoche nella storia umana, non sostengono il suo confronto, parendo rispetto a lei particolari e limitate. […] E le rivoluzioni e le scoperte che seguirono nei tempi moderni […] non si possono pensare senza la rivoluzione cristiana, in relazione di dipendenza da lei…”.
(Benedetto Croce da “Perché non possiamo non dirci cristiani”)
Spero che insieme possiamo essere in grado di compiere la grande rivoluzione cristiana. Grazie!