Sabato 30 settembre alle ore 16 si terrà al Centro Pastorale di Montarioso, a Monteriggioni (SI), l’evento “Il cammino di un uomo alla ricerca di «ciò che non muore mai»”, promosso dall’AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani) di Siena.
Si tratta di un incontro con la dott.ssa Paola Marenco, Vicepresidente dell’Associazione “Amici di Takashi e Midori Nagari”.
La vicenda di Takashi e Midori Nagai è misteriosamente connessa a tutta la storia del cristianesimo in Giappone che a Nagasaki ha sempre avuto il suo cuore pulsante. Takashi Nagai è un medico giapponese, di specializzazione radiologo. Nel corso del suo lavoro cura la figlia dei Moriyama, Midori che diventa poi la sua cara moglie, con cui insieme avranno 4 figli. Si battezzerà con il nome di Paolo e professerà la fede cattolica. Per il suo lavoro di radiologo si ammala di leucemia e nel nel 1945 è a Nagasaki quando viene sganciata la seconda bomba atomica. Lui si salva nel bunker di radiologia, ma poi assiste all’orrore: il suo quartiere, Urakami, non esiste più, 70 mila i morti, carbonizzati o spellati vivi e dal nulla rimasto della sua casa trova il rosario sciolto, raccoglie le ceneri di sua moglie, certo che stava pregando. Quando la sua malattia si aggrava e lo porta vicino alla morte, l’acqua benedetta donatagli da Padre Massimiliano Kolbe, che era stato suo paziente, gli arresta l’emorragia. Continua così a lavorare, a soccorrere e a curare i reduci, invita a rimanere lì a vivere. Scrive libri, si ricostruiscono ospedale, scuola, chiesa e biblioteca e negli ultimi anni della sua vita, morirà nel 1951, andrà a vivere in una capanna di due metri per due metri, luogo dove si recano migliaia di pellegrini fino ad oggi, in cerca di speranza, pace e conforto della luce di Dio attraverso l’incontro di preghiera e la storia di vita del “mistico della pace”. Nel 1942 è tra i fondatori dei medici cattolici giapponesi e nel 1951 i medici cattolici italiani per ringraziamento della sua testimonianza gli inviarono una statua della Vergine in marmo di Carrara. Nella sua tomba, l’epitaffio, da lui stesso scritto recita una frase tratta dal Vangelo di Luca: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”. Il 9 novembre 2021 l’arcivescovo di Nagasaki Mons. J. Mitsuaki Takami ha concesso l’imprimatur canonico a l’autorizzazione per la diffusione della preghiera ufficiale per invocare l’intercessione e la canonizzazione dei coniugi Takashi Paolo Nagai e Marina Midori Moryama. Takashi è noto nella sua città come il Santo di Urakami.
L’Associazione “Amici di Takashi e Midori Nagai” è stata costituita a Roma il 23 marzo 2021, e riconosciuta dalla diocesi di Nagasaki, da amici che hanno conosciuto la storia e la fede dei coniugi Nagai e ne sono stati profondamente segnati. Lo scopo dell’associazione è diffondere la testimonianza di questa coppia di sposi e promuovere la loro causa di beatificazione.