La Quaresima è tempo di carità, che “vissuta sulle orme di Cristo, nell’attenzione e nella compassione verso ciascuno”, rimane “la più alta espressione della nostra fede e della nostra speranza”. Una carità che “si rallegra nel veder crescere l’altro”. E che quindi “soffre quando l’altro si trova nell’angoscia: solo, malato, senzatetto, disprezzato, nel bisogno…”. Una carità che oggi “vuol dire prendersi cura di chi si trova in condizioni di sofferenza, abbandono o angoscia a causa della pandemia di Covid-19”.
Così ha parlato Papa Francesco nel suo messaggio per la quaresima di quest’anno, messaggio che in questo secondo anno di pandemia è necessario rendere concreto nelle nostre Parrocchie.
Tante delle famiglie, che vivono nella nostra Diocesi, stanno sperimentando la povertà di non poter fare la spesa, di non riuscire a pagare bollette e affitti, mai come in questo momento, le Caritas che sono nei territori hanno richieste di alimenti e aiuto economico.
Per questo ci rivolgiamo ai Parroci e a tutte le comunità perché in ogni Parrocchia sia promossa una raccolta di alimenti a lunga conservazione. Ogni realtà poi, in base alle proprie attività caritative, potrà tenere per sé la raccolta o condividerla in tutto o in parte con la Caritas Diocesana perchè gli aiuti possano arrivare anche alle parrocchie più povere, dove il bisogno è ugualmente forte.
La raccolta troverà il suo compimento con la celebrazione della Messa in Cena Domini del Giovedì Santo, celebrazione che invita a meditare sul servizio fraterno della carità.
Il Vangelo di Giovanni richiama l’attenzione sul gesto di Gesù che lava i piedi ai suoi e lascia, come suo testamento di parola e di esempio, di fare altrettanto tra i fratelli. Non comanda di ripetere un rito, ma di fare come lui, cioè di rifare in ogni tempo e in ogni comunità gesti di servizio vicendevole — non standardizzati, ma sgorgati dall’inventiva di chi ama — attraverso i quali sia reso presente l’amore di Cristo per i suoi: “li amò sino alla fine”.
Con questo spirito la nostra raccolta di alimenti avrà un senso profondo, di amore e condivisione e non sarà “assistenzialismo”.
Confidiamo come sempre nel vostro aiuto e nella vostra grande collaborazione.
Card. Augusto Paolo Lojudice e l’Equipe Caritas Diocesana