Nell’ambito dei festeggiamenti per la Natività di Maria SS. molti eventi sono stati organizzati dalla comunità di Orgia sotto la guida di Monsignor Giovanni Soldani. Tra questi la processione di sabato 7 settembre alle ore 21.30. Dalla chiesa di San Bartolomeo ad Orgia, dove è collocata l’immagine di Maria Consolatrix afflictorum , (meglio conosciuta come Madonna del Romitorio),la processione in notturna si è snodata per le vie del paese. La sacra icona, esposta nel Duomo di Siena nel 1779 ed anche recentemente portata in Cattedrale per l’ottavario in Albis, proviene dalle nostre campagne, dove da secoli è particolarmente venerata, ritenuta miracolosa e preziosa dagli abitanti di quei boschi e di quelle vallate.
La devozione alla Madonna del Romitorio risale alla fondazione del Romitorio stesso, nei primi anni del quattordicesimo secolo. Sappiamo che questa era terra di eremiti, dei quali è conosciuto il primo, fra Cristoforo da Siena e l’ultimo, fra Giuseppe, presente al Romitorio nel 1782 e quindi sicuramente partecipante ai grandi festeggiamenti( che al tempo iniziavano il lunedì di Pasqua), quando l’immagine fu portata in Duomo per la domenica in Albis 1779. I festeggiamenti del 1779 rimasero memorabili nella popolazione e furono ricordati di generazioni in generazioni: l’immagine fu portata a spalla su un apposito trono chiamato “macchina della Madonna” , protetta da un grande tendaggio di stoffa celeste e dal “sacro velo” , poi donato alla chiesa di S. Giuseppe a Siena. Molti la seguivano a piedi: abitanti di Orgia, Brenna, Recenza e perfino Casciano di Murlo, altri su carri, barrocci o calessi. Per tutta la settimana ci furono in Duomo Messe, funzioni, prediche ed omaggi alla Madonna. Il sabato seguente, ancora in gran numero, gli abitanti di Orgia e dintorni andarono a riprendersi il simulacro, non sospettando minimamente di trovarsi davanti ad una grande novità, un vero miracolo: al posto della vecchia tavola fondo oro trovarono una bella tela dipinta di fresco; l’altra era sparita e non importò saperne di più, “tanto era vecchia e tarlata”.
Tradizione tanto amata, la festa della Madonna ad Orgia, da essere celebrata, senza soluzione di continuità, nel giorno della sua nascita ( 8 settembre) anche durante i periodi più bui, di guerra o di calamità. Una terra a vocazione religiosa e mistica, come tutto il territorio senese. Il culto di Maria, in terra di Siena, è sentito in maniera particolare, tanto che i senesi, fin dalla battaglia di Montaperti, a Lei hanno consacrato, con patto irrevocabile,con donazione perpetua, la loro città ed il loro contado.