È passato da Siena ed è giunto in Caritas Diocesana Padre Hugo Rias, il sacerdote che, nell’Ospedale Pediatrico di Kimbondo, ha raccolto l’eredità di Maman Coco, la dottoressa Laura Perna, deceduta tre anni fa.
<La visita in questa città significa ritornare in famiglia>-ha detto padre Hugo ai diversi sostenitori presenti, pronti ad ascoltarlo, insieme ad direttore della Caritas, Giovanni Tondo, ai volontari ed agli operatori della struttura diocesana.
<Siena è indimenticabile, perché è la terra di Laura Perna, colei che, dopo la pensione, da qui partì per la propria missione in Africa, per curare la tubercolosi, l’Aids, le tante malattie dei bambini, le loro sofferenze materiali e morali.>
Dal dispensario alla Pediatria- un grande ospedale che oggi accoglie 700 bambini e ragazzi ai quali, oltre alle cure sanitarie, vengono assicurati alimenti, sostegno negli studi, avviamento a varie attività- un lavoro enorme è stato effettuato nel tempo, grazie alla tenacia ed all’intelligenza della dottoressa, grazie ai tanti benefattori.
E Siena, la sua Banca, il Monte dei Paschi, la Caritas, sono stati in prima linea.
Padre Rias, ringraziando la nostra città, ha ripercorso le tappe di questo iter, costellato di sofferenze e gioie, dicendosi pronto a continuare questa opera con entusiasmo, quello stesso entusiasmo che animò durante tutta la sua lunga vita, segnata anche da mali fisici, Maman Coco.
<Non dobbiamo dimenticare perché è nato questo Ospedale, la sua origine, il suo scopo: proteggere la vita con tutti i mezzi possibili>- ha continuato il sacerdote, lui stesso medico, raccontando esperienze di accoglienza per tutti i poveri, i malati, i disabili.
La Pediatria di Kimbondo è oggi una casa, un focolare domestico, il centro della vita affettiva di molti ragazzi che non hanno una famiglia, che in questo luogo si identificano con profondo orgoglio.
La struttura è divenuta un Ente giuridico di utilità pubblica nella realtà congolese, una realtà difficile anche oggi per i tanti problemi che, in parte, la generosità dei senesi ha contribuito ad alleviare, sostenendo con preghiere ed aiuti materiali quel progetto nato tanti anni fa dal cuore della loro concittadina, Maman Coco, al cui nome l’Ospedale è affettuosamente legato.