<Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me anche se morto vivrà>(Gv 1,25).
Queste parole di Gesù, riportate dall’evangelista Giovanni, sono una promessa che il Signore fa a tutti i credenti, una promessa carica di Speranza, rivolta a tutta l’umanità.
<Gesù non ha garantito il Regno dei Cieli agli eroi, ma alle persone semplici, agli umili, a coloro che hanno vissuto sofferenze, dolori e tribolazioni con pazienza, alle persone affamate ed assetate di giustizia che si sono schierate dalla parte dei più deboli, a chi ha perdonato le offese senza coltivare odio e desiderio di vendetta, agli operatori di pace che hanno contribuito a realizzare semplicemente la concordia nella vita familiare e sociale>.
Nel giorno della Commemorazione dei defunti, durante la Celebrazione Eucaristica in Cattedrale, alle ore 18.00, Monsignor Arcivescovo Antonio Buoncristiani, con queste parole, ha ricordato che sono beati, cioè candidati al Paradiso, tutti coloro che hanno camminato per le strade scomode e dissestate di questo mondo, i virtuosi, ma anche i peccatori che chiedono misericordia, i martiri, le vittime dell’intolleranza religiosa e politica, sottolineando che le Beatitudini passano i confini stessi del cristianesimo.
Ed ha indicato la fede come grande dono di salvezza, che dà significato alla vita ed alla morte, aiuta e conforta nelle tristi vicissitudini della nostra esistenza.
Morire a noi stessi per Dio e per i fratelli ci permette di entrare nella vita eterna; la morte non ci trova soli, poiché ci segue il bene che abbiamo fatto, la sofferenza che abbiamo sopportato per amore del Signore.
Nella preghiera ci uniamo a Cristo e a tutti coloro che ci hanno preceduto, i nostri cari intercedono per noi e noi preghiamo per loro che hanno creduto nel Signore e nella sua misericordia, ed ora, nel cimitero in attesa della risurrezione, sono nel mondo di Dio ad aspettarci.
Un mistero ai nostri occhi la morte, un immenso dolore umano, che solamente la luce della fede può lenire e renderci sereni: è il ritorno alla casa del Padre, la vita in una nuova dimensione, trasformata ma non tolta.
Monsignor Arcivescovo, che al termine della Santa Messa si è recato presso le tombe dei Vescovi per la benedizione, ha ricordato, insieme a loro, anche tutti i presbiteri della Chiesa di Siena che ci hanno lasciato, in particolare, in questo anno i sacerdoti don Giuliano Staderini, don Claudio Bargna, padre Paolo Primavera ed il diacono Giuseppe Corazziari,che hanno operato nella vigna del Signore, nella nostra Chiesa ed ora si trovano a gioire della Sua presenza.