Dall’ abbraccio ai Bambini del “Grest”, al popolo delle “anime” di San Gimignano. E’ cominciata così il viaggio da Siena alle torri, nella visita ufficiale, domenica 4 agosto 2019, del nuovo Arcivescovo Metropolita di Siena S.E. Monsignor Augusto Paolo Lojudice a San Gimignano. Cadeva il giorno del ringraziamento a Santa Fina “d’agosto”, con il prelato accolto a braccia aperte nel primo e affettuoso saluto in piazza Duomo. La prima stretta di mano al sindaco Andrea Marrucci, alle autorità civili, militari e le comunità religiose, caritatevoli, culturali, alle associazioni di volontariato di San Gimignano. Applausi. “Benvenuto fra noi.” Il primo saluto. Con le note della Filarmonica Puccini, il rullo dei tamburi a festa e gli sbandieratori dei Cavalieri di Santa Fina. Una festa nella festa con il nuovo pastore metropolita di Siena Monsignor Augusto Paolo Lojudice, in un abbraccio fraterno dal popolo di San Gimignano, ai piedi del secolare Arengo, lo storico “pulpito” dove nel maggio del 1300 accolse la visita di Dante Alighieri.
“Grazie Eccellenza; siamo lieti di darle il benvenuto proprio qui, in piazza Duomo, ha detto il sindaco Marrucci, simbolo del secolare confronto tra il potere temporale e quello spirituale, confronto oggi fattosi piena e costruttiva collaborazione per il bene della nostra comunità.” Ha ricordato fra l’altro il sindaco al nuovo Arcivescovo che la “collaborazione con la parrocchia è ottima non solo nella organizzazione degli aventi pastorali o nell’ affrontare i problemi della quotidianità, ma c’è grande responsabilità di farsi carico del nostro patrimonio artistico culturale, civile e religioso. Questa città, Eccellenza, ha concluso il sindaco, le da il benvenuto e la ringrazia per essere qui. Come debbo ringraziare don Mauro per questa importante visita e per quello che fa per la parrocchia e per San Gimignano.” Monsignor Paolo Lojudice nel ringraziare e portare il suo saluto ufficiale al sindaco, alle autorità, alle comunità religiose, associazioni, a tutti, “per questa bella accoglienza” si è quasi vergognato di “non conoscere la città San Gimignano, visitata da tutto il mondo. Come ho ricordato ai bambini che ho conosciuto per primi al “Campino” del gruppo estivo, presenti al Grest della parrocchia. Sono orgoglioso di essere venuto per questa vostra festa di Santa Fina e per i buoni rapporti che sono presenti con le istituzioni, per guardare e privilegiare le cose più importanti, a non isolarsi nell’egoismo contemporaneo e soprattutto l’appello i giovani a usare la tecnologia come strumento per la conoscenza evitando di esserne schiavi.”
A seguire la solenne Concelebrazione Eucaristica di Monsignor Lojudice e la benedizione con il busto di Santa Fina dalle porte del Duomo per proteggere San Gimignano e la Valdelsa. All’Arcivescovo sono stati donati un originale piatto di Ceramica di San Gimignano; due calici in ceramica con gli stemmi delle quattro contrade, donato dai cavalieri di Santa Fina e due importanti volumi della Basilica di Santa Maria Assunta. Nel suggestivo chiostro l’incontro con gli ordini religiose, le suore, le associazioni di volontariato e sociali della parrocchia. Con tante strette di mano, a tutti, da amico e pastore.