Dopo che la nave “Diciotti”, è rimasta ferma per una settimana nel porto di Catania, a sbloccare la situazione di stallo è intervenuta la Chiesa italiana, dell’Irlanda, dell’Albania, offrendo una prospettiva di accoglienza concreta. Gli immigrati accolti dalla Chiesa italiana per volontà della presidenza CEI, sono stati collocati in un centro di accoglienza nella zona dei Castelli romani e saranno distribuiti nelle diverse Diocesi che hanno dato la loro disponibilità, dal Nord al Centro, al Sud d’Italia.
La nostra Diocesi è pronta a ricevere due persone. Ce ne parla Giovanni Tondo, direttore della Caritas Diocesana Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino.
-Quali decisioni a proposito degli immigrati della nave “Diciotti”?
-La Chiesa di Siena ha aperto le porte a questi due fratelli che saranno accolti e seguiti dalla Caritas Diocesana e dalla Fondazione Migrantes.
Si tratta di due persone, due ragazzi maggiorenni di nazionalità eritrea, che andremo a prendere nei prossimi giorni a Rocca di Papa.
La novità si può vedere in questa accoglienza congiunta, in un’ottica di effettiva collaborazione.
-Quali prospettive?
In attesa di ulteriori disposizioni circa la loro permanenza, auspico che non si tratti di una semplice delega per questo servizio, ma che l’accoglienza sia un segno per attivare i territori, le parrocchie, le persone ad adoperare a favore di coloro che si trovano in stato di bisogno. Un piccolo ma significativo segno per toccare il cuore di ogni uomo, non certamente per risolvere il problema dell’immigrazione.
Questa è semplicemente un’azione pastorale che non ha nulla a che vedere con le posizioni assunte dalla politica nazionale o locale, ma è soltanto ispirata ai principi evangelici.
Del resto il compito principale della Caritas è l’aiuto materiale e morale verso tutti coloro che versano in situazioni disagiate, italiani e stranieri, come si evince dalle numerose forme di assistenza che sono state effettuate, nella nostra Diocesi, anche nel corso di questo ultimo anno, durante il quale sono state incontrate più di mille persone, effettuati interventi di natura materiale per importi di circa 30 mila Euro,rivolti a gente del nostro territorio o giunta da Paesi lontani, oltre le elargizioni a favore di persone ed istituti colpiti da calamità naturali, purtroppo recentemente frequenti nel nostro Paese.