“Cordoglio per la morte del pastore valdese Paolo Ricca”. Così si esprime il diacono Renato Rossi, incaricato diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso, anche a nome dell’arcivescovo, il Cardinale Augusto Paolo Lojudice. “Giovane pastore e allievo di Barth, Paolo Ricca era stato osservatore al Concilio Ecumenico Vaticano II. Aveva iniziato a frequentare il SAE, l’associazione interconfessionale fondata da Maria Vingiani e lì aveva incontrato don Luigi Mori, entrambi membri del comitato misto dei teologi. È venuto a Siena per alcune iniziative ecumeniche e gli sono particolarmente grato per essere stato ospite in ‘Casa Ricca’ a Torre Pellice quando ho iniziato ad essere ‘infiltrato cattolico’ al Sinodo Valdo Metodista. Era la casa del padre, anche lui pastore, accolto fraternamente da Paolo, dalle sorelle Anna, Lucilla, Mirella: che ogni sera sotto il gazebo in giardino diventava un vero cenacolo ecumenico. Ricordo quando il pastore Giampiccoli, moderatore della Tavola Valdese, la signora Girardet e Paolo Ricca entrarono per la prima volta nella sede della CEI, accolti dal segretario generale Ruini, dai membri della commissione per l’ecumenismo e il suo presidente Ablondi. Era il 1988 ed iniziava una nuova storia che avrebbe portato nel 2000 a firmare il documento sui matrimoni fra cattolici e valdesi. Un ultimo contributo del pastore Paolo Ricca è contenuto nella pubblicazione ricordo dei 25 anni della morte di don Mori, un segno di amicizia anche con la nostra diocesi. Entrato nel Giorno che non conosce tramonto, sono certo che il Signore l’ha accolto nello spazio riservato ai pionieri dell’ecumenismo, indipendentemente dalla Confessione di appartenenza sulla terra, perché hanno preso sul serio la preghiera di Gesù ‘Ut unum sint’”.