
In occasione dell’anno giubilare indetto da Papa Francesco per il 2025, sono state programmate delle aperture straordinarie della Scala Santa di Palazzo San Galgano, attuale sede del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali (DSSBC) dell’
Il primo evento è programmato per venerdì 11 aprile 2025, dalle ore 15, con la presenza del Rettore Roberto Di Pietra, del Cardinale Augusto Paolo Lojudice e del Direttore del DSSBC, Enrico Zanini. Dopo il loro saluti, sono previsti interventi di approfondimento e delle letture dantesche intorno alla Scala Santa. Dalle ore 17:00 seguiranno le visite guidate.
La Scala Santa è collocata nella Cappella Chigi (o del Perdono), che si trova al pian terreno del Palazzo San Galgano e di cui si sta progettando un restauro e una rifunzionalizzazione dopo una serie di complesse vicende. Fu benedetta nel 1710, come riporta l’iscrizione che sovrasta la porta. Sempre a quella data risalgono i quattro reliquiari, quello sull’altare della stessa Scala e i tre incastonati nei gradini. La tela dell’altare risale agli inizi del XVIII secolo e raffigura San Giovanni Battista e San Girolamo genuflessi e rivolti verso l’immagine della Madonna di Provenzano, a sua volta inserita in una cornice d’argento o di metallo argentato.
L’11 aprile sarà anche l’occasione per una prima esposizione al pubblico di una collezione di gessi dello scultore senese Vico Consorti, recentemente acquisiti dal DSSBC, tra cui spiccano i materiali relativi alla realizzazione della Porta Santa di San Pietro in Vaticano, eseguita dall’artista in occasione del Giubileo del 1950.
“Lo spazio della Scala Santa e la mostra della collezione Consorti -ha commentato il Rettore Roberto Di Pietra – sono ancora allo stato di laboratorio, ma abbiamo voluto fissare l’evento dell’11 aprile come punto di partenza di un percorso che terminerà a breve con il restauro della Cappella Chigi, che la renderà disponibile alla piena fruizione pubblica, e con l’allestimento definitivo della Gipsoteca Consorti, destinato a valorizzare un materiale prezioso dal punto di vista culturale e che illustra lo stretto legame tra arte e spiritualità dell’artista senese”.