Anche quest’anno il Giorno del Timone della Toscana che si è svolto a Staggia Senese ha affrontato temi di estremo interesse.
Dopo la conferenza di Federico Catani sulla storicità della traslazione angelica della Santa Casa di Maria da Nazareth a Loreto, c’è stata l’attesa testimonianza di Don Fortunato Di Noto conosciuto a livello internazionale per la lotta e il contrasto alla pedofilia ed alle organizzazioni pedocriminali; rappresenta un baluardo della difesa dei diritti dell’infanzia ed un punto di riferimento per tutte le famiglie che si trovano a vivere il dramma dell’abuso.
Il tema della prima conferenza è stato la Santa Casa di Loreto e le prove che testimoniano la sua traslazione angelica. A parlarne abbiamo avuto Federico Catani, giornalista, pubblicista, insegnante di religione e direttore responsabile di Spunti e dell’Associazione Luci sull’Est, collabora con diverse riviste e siti del mondo cattolico. Qualche mese fa ha pubblicato il libro divulgativo “Il miracolo della Santa Casa di Loreto”, sul valore mistico, ma al tempo stesso molto concreto del luogo in cui ha avuto luogo l’incarnazione di Gesù dopo l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele e dove hanno vissuto Gesù, Giuseppe e Maria; qui probabilmente è avvenuta anche l’Immacolata Concezione di Maria e la sua nascita. La Santa Casa è quindi una delle più importanti reliquie che abbiamo l’onore di avere in Italia. Conseguentemente abbiamo anche l’onere di prendercene cura, tramandando la sua importanza. Un santo come Padre Pio affermava che la Santa Casa è un miracolo vivente: infatti, mentre nei santuari come quelli a Lourdes e a Fatima si sente forte la presenza di Maria, nella Santa Casa, diceva, Maria cammina continuamente. Lui non osava neppure andarci perché riteneva che non avrebbe retto tale emozione. Ovviamente lunghissima è la lista dei santi che hanno fatto un pellegrinaggio alla Santa Casa nella loro vita.Un aspetto interessante e affascinante della Santa Casa è che il Magistero della Chiesa e i santi da sempre hanno tramandato la notizia del trasporto angelico. Vi sono testimonianze scritte fin dal 1300 anche del fatto che abbia avuto cinque diverse traslazioni. Vi sono testimoni oculari e sono stati costruiti dei piccoli santuari in ogni luogo in cui la Santa Casa si è posata: a Tersatto in Croazia, nell’attuale Fiume; ad Ancona nel quartiere chiamato appunto Posatora; sempre nelle Marche in una Località chiamata Banderuola e infine proprio di fronte all’attuale basilica a Loreto, nel campo di due fratelli, la cui lite ha fatto sì che la Casa si spostasse definitivamente nell’attuale posizione. Vi sono anche molti miracoli legati a quel luogo e molte grazie ricevute, soprattutto molte conversioni.
Dopo la conferenza di Federico Catani sulla storicità della traslazione angelica della Santa Casa di Maria da Nazareth a Loreto, c’è stata l’attesa testimonianza di Don Fortunato Di Noto conosciuto a livello internazionale per la lotta e il contrasto alla pedofilia ed alle organizzazioni pedocriminali; rappresenta un baluardo della difesa dei diritti dell’infanzia ed un punto di riferimento per tutte le famiglie che si trovano a vivere il dramma dell’abuso. Ha introdotto l’intervento di Don Fortunato, il professore Tommaso Scandroglio, che è stato docente di Etica e Bioetica presso l’Università Europea di Roma, ha scritto diversi libri sulla legge naturale, sulla morale e sulla bioetica. Collabora con alcune testate scientifiche ed anche alcune più divulgative, tra cui il Timone e La Bussola Quotidiana. Il professore ha iniziato la relazione fornendo alcuni dati relativi alla pedofilia. Solo in Europa sono 20 milioni i bambini abusati. I passi attraverso i quali alcune lobby stanno spingendo la società alla liberalizzazione della pedofilia sono:
1) la ricerca di una libertà assoluta, affermando che la natura non è vincolata da leggi;
2) la volontà di non avere limiti e per questo di togliere tutti i tabù, anche contro la volontà delle persone;
3) la lotta per abbattere ogni divisione fra classi sociali, razze e sessi nata nel ’68, per una società liquida in cui queste categorie possano venire continuamente cambiate e mescolate (in quegli stessi anni salta anche il principio d’autorità per cui il padre scende allo stesso livello del figlio);
4) il buonismo, secondo il quale non ci sono obblighi ma solo diritti; non esistono comandi, quindi neppure colpe.
Don Fortunato Di Noto, sacerdote siciliano, da 30 anni con l’associazione “Meter” ha agito per smascherare e denunciare alle autorità il traffico pedopornografico, insieme all’avvocato Maria Suma, fondatrice di tale associazione, e ad altri giovani che con loro hanno dato il inizio a tale esperienza e che si sono via via uniti. Con un certo orgoglio, don Di Noto ha ricordato come la prima legge votata all’unanimità dal Parlamento italiano dove viene dichiarata la pedofilia come nuova schiavitù, porta proprio il suo nome, perché fu lui a portarla all’attenzioni del mondo politico. Il sacerdote ha chiarito di essere consapevole che non riuscirà ovviamente a fermare tutti i pedofili e a salvare tutti i bambini, ma intende almeno dare una speranza e suscitare la forza di un popolo che si levi con buon senso contro i pochi che detengono il potere. Alla fine della sua testimonianza, dopo un lungo applauso, Don Fortunato Di Noto ha ricevuto il premio “Viva Maria” perché anche lui, come i toscani che insorsero contro l’invasore Napoleone, combatte per difendere i più deboli, contro l’ideologia dilagante che impone una sessualità fluida e senza limiti.