Via libera della Regione ai campi estivi.
Facendo seguito al DPCM del 17/5/2020 finalmente la Regione Toscana ha emanato l’ordinanza n. 61 del 30/5/2020 per dare il via libera ai centri estivi per le attività per bambini e per ragazzi. Al termine del periodo scolastico sono molte le istituzioni a partire dagli stessi comuni che organizzano attività formative, ludico-ricreative per bambini e ragazzi che non abbiano ancora compiuto i 18 anni.
Tra questi in prima linea troviamo gli oratori e le parrocchie che offrono progetti educativi che integrano al gioco e l’amicizia una formazione alla spiritualità.
Quest’anno l’emergenza covid-19 impone un controllo di queste attività al fine del rispetto delle norme di distanziamento che permettono il contenimento della pandemia. Già lo scorso 16 maggio il Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva elaborato dettagliatamente linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini e adolescenti nella fase 2. Toccava però alla legislazione delle regioni individuare le modalità di questo controllo, Ed ecco che i soggetti proponenti attività ludico-ricreative – Centri estivi – dovranno sottoporre all’amministrazione comunale territorialmente competente, attraverso piattaforma SUAP, il progetto che intendono realizzare che recepisca nella sua attuazione il distanziamento previsto con obbligo di mascherina.
In particolare si prevede che le caratteristiche strutturali e delle attività previste debbano rispettare le seguenti condizioni:
- valutazione dell’idoneità dello stato di salute dei bambini e degli adolescenti che partecipano;
- il rapporto numerico minimo fra operatori, bambini ed adolescenti è graduato, in relazione
all’età: 1) per i bambini in età di scuola dell’infanzia (da 3 a 5 anni) rapporto di un adulto ogni 5 bambini; 2) per i bambini in età di scuola primaria (da 6 ad 11 anni) rapporto di un adulto ogni 7 bambini; 3) per gli adolescenti in età di scuola secondaria (da 12 a 17 anni) rapporto di un adulto ogni 10 adolescenti;
- dovranno essere attuati i principi di igiene e di pulizia richiamate nelle linee guida;
- il rapporto numerico, nel caso di bambini ed adolescenti con disabilità, è potenziato
integrando la dotazione di operatori nel gruppo dove viene accolto il bambino o
l’adolescente, anche favorendo il rapporto numerico 1a 1 e il personale coinvolto è formato
sulle diverse modalità di organizzazione necessarie a tener conto delle difficoltà di
mantenere il distanziamento;
- è previsto un numero di operatori supplenti, da attivare in caso di necessità e, in via
complementare, il coinvolgimento di operatori volontari;
- il personale, sia professionale che volontario, deve essere formato sui temi della prevenzione di COVID-19, nonché per gli aspetti di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e delle misure d’igiene e sanificazione;
- le attività saranno organizzate per piccoli gruppi, garantendo il distanziamento di almeno 1 metro (raccomandato 1,80) con stabilità del rapporto numerico per tutto il tempo di
svolgimento delle attività;
- sarà privilegiato ove possibile l’utilizzo di spazi all’aperto con la presenza di zone
ombreggiate;
- è garantita una pulizia approfondita frequente delle attrezzature e degli oggetti utilizzati
per la realizzazione delle attività ed il lavaggio delle mani da parte degli operatori e di tutti
gli utenti all’ingresso, in concomitanza col cambio di attività, dopo l’utilizzo dei servizi
igienici, prima dell’eventuale consumo di pasti e all’uscita;
- nel caso sia previsto il consumo di pasti posate e bicchieri non saranno condivisi;
- impedire assembramenti all’ingresso e all’uscita dei partecipanti con scaglionamenti o percorsi obbligati e accessi differenziati.
È previsto poi un triage di accesso:
– viene richiesto ai genitori se nei 14 giorni antecedenti il bambino o l’adolescente abbia avuto la febbre, tosse, difficoltà respiratoria o è stato male a casa. In caso affermativo dovrà essere esibito certificato medico o referto negativo per Covid-19 su analisi molecolare di prelievo mediante tampone nasofaringeo;
– viene verificata la temperatura corporea. Nel caso risulti superiore a 37,5 l’accesso non è
consentito;
– la stessa procedura è posta in essere all’entrata per gli operatori, che, se malati, devono
rimanere a casa e potranno successivamente riprendere servizio previa valutazione del
medico competente o presentazione di certificato medico.
Spetterà ai Comuni il controllo delle procedure non solo in via autorizzativa ma anche nel corso delle attività.
Nota degna di rilievo è l’inserimento del cosiddetto patto di corresponsabilità ove il gestore e la famiglia condividono le responsabilità circa le azioni da attuare per impedire la diffusione del coronavirus. In particolare il genitore dichiara:
– di essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio vigenti alla data odierna;
– che il figlio, o un convivente dello stesso all’interno del nucleo familiare non è sottoposto alla misura della quarantena ovvero che non è risultato positivo al COVID-19;
– di impegnarsi a trattenere il proprio figlio al domicilio in presenza di febbre (uguale o superiore a 37,5°) da misurare quotidianamente prima di accedere al centro estivo, oppure in presenza di altri sintomi quali mal di gola, congestione nasale, congiuntivite, perdita dell’olfatto o del gusto e di informare tempestivamente il pediatra e il gestore del centro estivo della comparsa dei sintomi o febbre;
– di essere consapevole ed accettare che il proprio figlio possa essere sottoposto a misurazione della febbre con termometro senza contatto prima dell’accesso al centro e che, in caso di febbre uguale o superiore i 37,5° o di presenza delle altre sintomatologie sopra citate, non potrà essere ammesso al centro estivo e rimarrà sotto la sua responsabilità;
– di essere consapevole ed accettare che, in caso di insorgenza di febbre (uguale o superiore a 37,5°) o di altra sintomatologia (tra quelle sopra riportate), l’Ente Gestore provvede all’isolamento immediato del bambino o adolescente e ad informare immediatamente i familiari.
– di essere consapevole che il proprio figlio/a dovrà rispettare le indicazioni igienico sanitarie all’interno del centro;
– di essere stato adeguatamente informato dagli organizzatori del centro estivo di tutte le
disposizioni organizzative e igienico sanitarie per la sicurezza e per il contenimento del rischio di diffusione del contagio da Covid-19 ed in particolare:
- delle disposizioni per gli accessi e l’uscita dal campo;
- di non poter accedere, se non per situazioni di comprovata emergenza, all’area del centro estivo, durante lo svolgimento delle attività ed in presenza dei bambini;
– di impegnarsi ad adottare, anche nei tempi e nei luoghi della giornata che il proprio figlio non trascorre al Centro Estivo, comportamenti di massima precauzione circa il rischio di contagio;
– di essere consapevole che nel momento di una ripresa di attività di interazione, seppur controllata, non è possibile azzerare il rischio di contagio che invece va ridotto al minimo attraverso la scrupolosa e rigorosa osservanza delle misure di precauzione e sicurezza previste da appositi protocolli per lo svolgimento delle attività; per questo è importante osservare la massima cautela anche al di fuori del contesto dei centri estivi.
Dall’altra parte l’organizzatore dichiara:
– di aver fornito, contestualmente all’iscrizione, puntuale informazione rispetto ad ogni dispositivo organizzativo e igienico sanitario adottata per contenere la diffusione del contagio da Covid-19 e di impegnarsi, durante il periodo di frequenza al centro estivo, a comunicare eventuali modifiche o integrazioni delle disposizioni;
– che per la realizzazione del centro estivo si avvale di personale adeguatamente formato su tutti gli aspetti riferibili alle vigenti normative in materia di organizzazione di servizi estivi, in particolare sulle procedure igienico sanitarie di contrasto alla diffusione del contagio. Il personale stesso si impegna ad osservare scrupolosamente ogni prescrizione igienico sanitaria e a recarsi al lavoro solo in assenza di ogni sintomatologia riferibile al Covid-19;
– di impegnarsi a realizzare le procedure di triage all’ingresso e ad adottare tutte le prescrizioni igienico sanitarie previste dalla normativa vigente, tra cui le disposizioni circa il distanziamento;
– di attenersi rigorosamente e scrupolosamente, nel caso di acclarata infezione da Covid-19 da parte di un bambino o adulto frequentante il centro estivo, a ogni disposizione dell’autorità sanitaria locale;
Questo patto permette agli organizzatori di non essere gravati da una responsabilità assoluta circa il contagio, fatto salvo la scrupolosa osservanza degli adempimenti necessari.
Tuttavia resta la difficoltà di individuare attività che permettono tale osservanza e al tempo stesso che raggiungano l’obiettivo di divertimento e di formazione auspicato dai ragazzi.
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