Domenica prossima 18 dicembre la Comunità Ebraica di Siena celebra il primo giorno della festa di Hanukkah, una delle ricorrenze più gioiose e conosciute del calendario ebraico.
Alle 17 di fronte alla Sinagoga verrà acceso pubblicamente il primo lume del grande candelabro a otto braccia che caratterizza questa festa. L’accensione sarà preceduta da una breve presentazione sul significato della celebrazione e sarà accompagnata dai canti tradizionali e dall’assaggio di dolci tipici.
Per questa occasione, domenica 18 dicembre, la Sinagoga di Siena sarà aperta al pubblico a partire dalle 10. Alle 11 e alle 15.30 sono proposte due visite guidate dal titolo ” Aspettando Hanukkà: storie di olio e di luci “.
Nel matroneo sarà esposta un’antica hanukkah senese e una collezione di lampade rituali di epoche diverse. Per partecipare alle visite guidate è consigliata la prenotazione al numero 0577 286300 oppure scrivendo una mail a sinagogasiena@operalaboratori.com –
“Formuliamo i nostri auguri agli amici della Comunità ebraica senese – spiega Renato Rossi, responsabile del Servizio Ecumenismo e Dialogo Interreligioso dell’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino – per la festa della Luce, che ha vari significati: intanto squarcia le tenebre, basti pensare ai giorni della creazione, poi ci permette di camminare senza inciampare e cadere nel baratro, ecco il ruolo del faro per i naviganti, ma ha anche un senso metafisico perché orienta intelletto e spirito alla Verità, quandanche non ci accorgessimo che ci viene incontro”.
Cenni storici a cura di Renato Rossi
Era il giorno 25 del mese di Kislèv dell’anno 3622, – ovvero nel secondo secolo prima dell’Era Volgare, cioè avanti Cristo – quando a Gerusalemme, riparato e ripulito, il Tempio fu ridedicato al servizio Divino. Tutto era stato distrutto e quando si volle accendere la Menorà trovarono soltanto una piccola ampolla d’olio d’oliva puro e certificato dal Sommo Sacerdote che sarebbe bastata solo per un giorno. Invece l’olio durò ben otto giorni, giusto il tempo necessario per ottenere altro olio.
Miracolo? Può essere, sappiamo la potenza di tanta fede quanto un granello di senape! È una festa che cade in pieno inverno molto sentita dal popolo ebraico, specialmente dai bambini che ogni giorno ricevono qualche monetina in regalo.
La vicenda che ne è alla base ed il suo contesto storico si possono rilevare dai Libri dei Maccabei I e II, sebbene siano considerati apogrifi dagli ebrei. Ma è interessante cogliere come il desiderio di libertà e di autodeterminazione di un popolo con la sua storia, la sua religione, la sua terra, ieri come oggi, faccia scattare con forza la voglia di respingere l’invasore che ti vuole annientare. E se Antioco Epifane avesse avuto il sopravvento e fosse riuscito nel suo progetto diabolico? Ma subito penso alla fedeltà di Dio, che non può smentirsi mai.
Chanukkà una festa mobile e segue il calendario lunare/solare in uso presso gli ebrei. Dura otto giorni, quest’anno inizia il 18 dicembre ed ogni sera si accende una candela in più fino all’ottavo giorno, alla sera del quale si accendono tutte e otto le candele, è il primo del mese Tevet e corrisponde al 25 dicembre.
Si usa un candelabro particolare che si chiama chanukkiah, composto di otto bracci sempre disposti
in fila e allo stesso livello, ed un nono braccio detto shamash che serve ad accendere gli altri e che deve essere posto più in alto.