Giovedì 20 giugno, Solennità del Corpus Domini, si è rinnovata, a Siena, la secolare celebrazione della Solennità del Corpo e Sangue di Gesù, con la tradizionale processione eucaristica notturna dalla Basilica di San Francesco alla Cattedrale, preceduta dalla Santa Messa.
Una tradizione di fede popolare e genuina che vede ogni anno la partecipazione di moltissimi senesi, delle Contrade, Aggregazioni, Compagnie laicali (deputate ad organizzare la cerimonia), Associazioni, come Unitalsi, Milizia del Tempio, Cavalieri di Cristo, Ordine del Santo Sepolcro,Ordine di Malta, Terziari francescani, Domenicani, Caterinati, bambini della prima Comunione, sacerdoti, religiosi, diaconi della nostra Diocesi.
A presiedere la Celebrazione Eucaristica, animata dal Coro della Cattedrale <Guido Chigi Saracini>, per la prima volta, il neo Arcivescovo di Siena- Colle di Val d’Elsa- Montalcino, Monsignor Augusto Paolo Lojudice.
L’Arcivescovo, nella sua omelia, ha avuto un’ ulteriore occasione per salutare il popolo di Dio, ricordando l’accoglienza <significativa e consolante> avuta domenica 16 u.s. al momento del suo ingresso nella Diocesi.
<Questo mi dà la speranza per affrontare le future fatiche>-ha detto Monsignor Lojudice che, poi, si è rivolto in particolare ai piccoli della prima Comunione, sottolineando che essi, con <questa esperienza grande e misteriosa, meglio degli adulti, possono intendere Gesù>.
Rapportandosi al brano del Vangelo di Luca (9,12-17) ha, quindi, indicato il Signore come Maestro che insegna e guarisce, che si preoccupa, quando scendono le ombre della sera, della gente affamata ed opera il prodigio della moltiplicazione dei pani. Una folla immensa viene saziata, il cibo basta per tutti : il poco condiviso è sufficiente; Gesù opera un gesto che farà nell’ Ultima Cena, il miracolo richiama l’Eucarestia.
La gente, tuttavia, non capisce, se ne va per molteplici strade.
Anche ai nostri giorni, ha detto l’Arcivescovo, vediamo che, nel mondo, molte persone mancano del pane, dei beni essenziali, una profonda crisi economica colpisce famiglie, anziani,creando enormi divergenze tra chi non ha nulla e chi è sazio di tutto.
Ma una fame ancora più drammatica attanaglia l’uomo di ogni estrazione sociale, che invano,oggi, come allora, cerca la soluzione dei propri problemi esistenziali percorrendo vie in direzioni sbagliate, mentre una sola è la meta cui tendere: Gesù, che dona se stesso nell’Eucarestia, pane che sazia, cibo da condividere nella comunione fraterna .
Il Signore che spezza il pane e lo offre è la buona novella per tutti gli uomini vicini e lontani, la sua morte e la sua Resurrezione devono cambiare i nostri pensieri ed i nostri atteggiamenti, nel Vangelo c’è annuncio di guarigione e speranza per chi è affaticato ed oppresso.
Gesù continua la sua opera, anche oggi, in questo nostro mondo, in questa nostra città, che conserva il grande miracolo delle Sacre Particole, incorrotte dal 1730, prodigio che ci chiede di essere sempre più consapevoli e testimoni di una tangibile Presenza in mezzo a noi.
Monsignor Lojudice ha ricordato le parole del Papa San Giovanni Paolo II nella sua Enciclica sull’Eucaristia :< Da oltre mezzo secolo ogni giorno i miei occhi si sono raccolti sull’ostia e sul calice in cui il dramma del Golgota si è ripresentato al vivo svelando la sua misteriosa contemporaneità. Ogni giorno la mia fede ha potuto riconoscere nel pane e nel vino consacrati il divino Viandante che un giorno si mise a fianco dei due discepoli di Emmaus per aprire loro gli occhi alla luce ed il cuore alla speranza>
<Cristo cammina con noi quale nostra forza e nostro viatico e ci rende tutti testimoni di speranza>.
Con queste parole nel cuore e con sentimenti di devozione il popolo di Dio si è incamminato in processione con preghiere e canti percorrendo le strade di Siena.