Venerdì 21 giugno, alle ore 18, presso il Centro Pastorale di Montarioso, ha avuto luogo il Consiglio Pastorale Diocesano allargato, presieduto dall’Arcivescovo Monsignor Augusto Paolo Lojudice.
La riunione è stata un utile incontro, una reciproca conoscenza con il nuovo Pastore, che ha avuto modo, al di là di ogni formalità, di presentarsi, di parlare dei propri sentimenti che più lo animano: la vicinanza, il dialogo con le persone ,che da sempre hanno caratterizzato la sua missione pastorale.
Un lavoro diverso da quello effettuato nella Diocesi di Roma, ha affermato l’Arcivescovo, che intende svolgere con un cammino di sinodalità, come guida ed accompagnatore responsabile del gregge a lui affidato.
“La prima parte del mio episcopato sarà rivolta all’osservazione, all’ascolto delle attività, dei problemi del territorio; Siena-città (più delle altre zone) mi appare come realtà fortemente identitaria, punto di partenza e leva per il futuro lavoro”, ha detto Monsignor Lojudice, esprimendo il desiderio di collaborare insieme per un unico servizio: l’annuncio del Vangelo a tutti.
In questo momento storico non si devono <sprecare energie>, né lanciare grandi proclami che poi non vengono realizzati, ma camminare uniti in un percorso vocazionale fatto di testimonianza di vita, di apertura al dialogo, di semplicità e concretezza-ha poi affermato-, sottolineando i primi giorni del proprio mandato come momenti densi, significativi, segnati da una calorosa accoglienza.
La Diocesi non si ferma quando cambia il proprio Pastore così come la parrocchia, quando si avvicenda un nuovo parroco, continua il proprio cammino.
Anche se dal punto di vista del diritto con l’insediamento del nuovo Vescovo decadono i Vicari episcopali ed i membri del Consiglio Pastorale diocesano , è auspicabile la continuazione della collaborazione nel comune interesse del bene della Diocesi-ha continuato il presule. Ed ha raccomandato il coordinamento tra responsabili dei diversi settori e uffici diocesani, l’impegno unitario nell’organizzazione, nella partecipazione ai vari eventi , non interessanti per numero ma per la loro qualità.
L’Arcivescovo ha, poi, attentamente ascoltato gli interventi sintetici dei vari rappresentanti di Uffici e Associazioni della Diocesi ,circa quaranta persone hanno preso la parola, chiedendo, quasi tutte, di essere in seguito ricevute per poter meglio illustrare le loro attività.
Monsignor Lojudice ha preso rigorosamente appunti, si è interessato a tutte le strutture, quelle a lui già note e quelle da conoscere ed ha risposto ad alcuni.
A don Doriano Carraro che gli ha presentato la propria esperienza di accoglienza di migranti ha ricordato che Papa Francesco sostiene che l’accoglienza non deve essere indiscriminata, ma intelligente ed ha sottolineato la delicatezza dell’argomento, spesso trattato in maniera superficiale. <L’accoglienza va fatta con intelligenza non intorno ad una singola persona, non possiamo bypassare una scelta di comunione che deve coinvolgere tutta la comunità>-ha asserito l’Arcivescovo, senza esimersi da una concreta analisi critica della realtà. <Anche come Chiesa– ha detto infatti- abbiamo fatto l’errore di pensare che il sistema non potesse cambiare. Non possiamo non prevedere che domani le risorse non ci saranno più. Quel sistema ha generato tanti problemi, è degenerato anche in strutture che partivano dalla Chiesa>.
Il Consiglio Pastorale, iniziato con un momento di raccoglimento in preghiera, con l’introduzione del Vicario generale, Monsignor Giovanni Soldani, si è concluso con l’invito di don Vittorio Giglio a partecipare il 29 p.v. a Roma alla consegna del pallio da parte di papa Francesco al nostro Arcivescovo Metropolita Monsignor Lojudice e con la benedizione dello stesso Arcivescovo a tutti i presenti.