Alla scoperta del luogo che custodisce il Miracolo Eucaristico di Siena: la Basilica di San Francesco
Sono trascorsi 284 anni dal ritrovamento delle Sacre Particole. E cento ne sono passati dalle analisi scientifiche che attestarono l’incorruttibilità delle stesse. Eppure, a Siena, c’è un luogo speciale, che è si come “cristallizzato” durante questi secoli: stiamo parlando di San Francesco, la Basilica che ancora oggi accoglie il miracolo eucaristico senese capace di richiamare a sé un flusso continuo di fedeli e curiosi provenienti da ogni angolo del mondo. Corea, Spagna, Filippine, Stati Uniti: è un luogo senza confini, San Francesco. Ma anche, come ci confida Padre Nicola, un luogo senza tempo: «ogni volta che ci prostriamo davanti a queste Particole, dove il mistero ha posto la sua presenza da 284 anni, non solo ci sentiamo toccati nel profondo, ma ci accorgiamo che certe parole che Gesù ci ha rivolto acquistano una forza e un peso maggiori. Quando leggiamo nei Vangeli “io sono il pane vivo” o “io sarò con voi fino alla fine del mondo” come possiamo non pensare alla prodigiosa presenza che viene custodita ininterrottamente dalle Sacre Particole?». E come non farlo oggi - verrebbe da aggiungere - quando mancano ormai pochi giorni dall’inizio dell’Anno Eucaristico? Già, impossibile. Anche perché - tra i conventuali - l’attesa per l’Anno Eucaristico parte da molto lontano: «Siamo molto contenti che l’Arcivescovo e la Chiesa di Siena abbiano preso la decisione di indire questo Anno per l’intero popolo diocesano. E possiamo anche tranquillamente affermare che questo era anche un nostro grande desiderio. Fin dal 2005 infatti, anno del Congresso Eucaristico nazionale, sentivamo l’esigenza di veder nascere qualcosa di simile anche a Siena». Per Padre Nicola è già tempo di guardare al futuro: «Spero che questo Anno serva anzitutto a far conoscere maggiormente il Miracolo eucaristico. Tra i tanti visitatori che vengono qua ogni giorno, infatti, c’è anche chi scopre dell’esistenza delle Sacre Particole solo dopo aver varcato la porta. Quindi, il primo passo importante da compiere sarà quello di ricordare ai senesi, ai toscani e agli italiani dell’esistenza di questo miracolo che è unico nel suo genere». Ed è allora, con una sana punta di orgoglio, che Padre Nicola ci illustra la storia delle Sacre Particole: «In tutto il mondo ci saranno qualcosa come centocinquanta miracoli eucaristici, e di questi quaranta solo in Italia. Eppure quello di Siena si differenzia dalla maggior parte degli altri proprio per il suo essere “presenza” e non solamente reliquia. Mentre, infatti, in molte zone d’Italia vengono conservate delle tracce di un miracolo eucaristico, qua a Siena abbiamo la fortuna di avere una presenza vera e propria». Anche le analisi di cui tanto si parla, quelle condotte nel 1914 e delle quali ricorrono appunto i cento anni, attestarono proprio la presenza di amido nelle ostie. Un prodigio per le leggi della chimica; un segno incontestabile, per la Chiesa, della presenza ultrasecolare del Corpo di Cristo. «Un miracolo nel miracolo» come l’ha più volte rinominato l’arcivescovo Antonio nelle ultime uscite pubbliche. Parole che lo stesso Padre Nicola accoglie per rilanciare un concetto, a suo dire, fondamentale per l’Anno eucaristico: «Dobbiamo incontrare lo straordinario ma anche accogliere l’ordinario», dice a proposito del Miracolo. «Molte persone vengono a San Francesco perché attratte, o per fede o per curiosità, dalla storia delle Sacre Particole. Ma non dobbiamo dimenticare che il Miracolo vero, cioè Cristo che si rende pane per gli uomini, si ripete da sempre ogni domenica nelle nostre celebrazioni. Spesso si cerca nei Santuari quel silenzio o quell’emozione che altrove facciamo fatica a trovare: e devo ammettere che la nostra Basilica, con la sua grandezza, le sue vetrate, con la sua luce, aiuta ad avvicinarsi al mistero». Eppure, ammette lo stesso Padre Nicola, tutto questo non basta. «Dobbiamo passare dallo straordinario, all’ordinario» dice in più di un’occasione, prima di rilanciare: «L’Anno Eucaristico dovrà aiutarci proprio a fare questo passaggio. E spero che ciascuno di noi si lasci guidare dal Miracolo. Ma non solo tra le mura della Basilica, ma anche fuori, nella vita di tutti giorni, nella vita delle nostre famiglie e delle nostre comunità parrocchiali». È per questo, aggiunge in seguito, che sarebbe auspicabile, durante l’Anno Eucaristico, un pellegrinaggio extra moenia delle Sacre Particole. E non sarebbe certo la prima volta: «Abbiamo organizzato un pellegrinaggio a Verona nel 2005 in occasione del Congresso nazionale, o soltanto qualche mese fa a Massa. Credo che un qualcosa di simile potrebbe essere fatto, seppur con le dovute attenzioni, anche nei vari territori della diocesi. Sarebbe il modo migliore per celebrare l’Anno Eucaristico e per far capire che il Miracolo custodito a San Francesco è un dono per tutti».