Nel giorno della memoria della battaglia di Montaperti, il 4 settembre 2019,a Dofana, presso la Cappella del martirio di S. Ansano, si è tenuto l’atto di affidamento della Città e della Chiesa di Siena alla Vergine Maria.
Il parroco,don Angelo Colace, ha dato il benvenuto a tutti i presenti ricordando questo giorno di memoria identitaria della nostra storia senese ed ha ringraziato di cuore il Circolo di Casetta, nella persona di Carlo Anichini, che ha accolto la proposta di sostare davanti all’ icona della Madonna del Voto, donata per la venerazione e il culto dallo stesso Circolo.
<È proprio davanti a questa immagine che trova il senso del nostro essere qui-ha detto il sacerdote-, poiché quando tra il 2 e il 4 settembre 1260 Siena ghibellina entrò in guerra con la guelfa Firenze, il popolo senese – come riporta il cronista D’Ancona – nella persona del podestà Bonaguida fa appello all’intercessione della Reina di vita eterna, nostra Madre Vergine Maria, affidandole la città e ‘l contado ed elevando a lei questa preghiera: Vergine Maria, aiutateci al nostro grande bisogno, e liberateci da le mani di questi lioni e di questi superbissimi uomini, che ci vogliono divorare>.
Anche poco prima della battaglia, la mattina del 4 settembre, il capo delle truppe senesi, Aldobrandino degli Aldobrandeschi, in un discorso per motivare i soldati, si appella alla Madonna dicendo: «Prima noi invochiamo la nostra madre gloriosa sempre Vergine Maria, che con esso noi sia in aiuto; e lei preghiamo che invochi per tutti noi il suo dolcissimo e sempre benedetto figliuolo, che ci dia forza e vigore contro questi malvagi fiorentini».
Sempre il D’Ancona, alla fine della vittoriosa battaglia, scrive: «Ed entrati che furono nella città di Siena, “[…] tutta questa vittoriosa procissione, e onorata da Dio e da le genti, se n’andarono a la chiesa maggiore di Siena, cioè al duomo, a ringraziare l’onnipotente e giusto e misericordioso e benigno Iddio, il quale retribuisce a ciascuno secondo l’opere sue, e quella benedetta e divina reina del Cielo, dolcissima Vergine Maria, la quale non abbandona chiunque ricorre divotamente a lei per la sua misericordia…».
<Carissimi-ha continuato don Angelo- come abbiamo ascoltato dalle parole della storia, della nostra storia, Maria si trova dentro la vita dei suoi fedeli, i quali si sentono suoi figli amati e ascoltati; Maria è dentro la storia della Città di Siena e del suo territorio, tanto da essere chiamata Sena vetus, civitas Virginis; Maria è il segno di speranza e di luce luminosa in un mondo, allora come oggi, dove il male, le tenebre, la disperazione, la violenza sembrano prevalere, presentandosi come la Mediatrice di Grazia e di Misericordia. In lei, tutte le generazioni del passato e del presente, trovano sostegno, consolazione e risposta alla preghiera fiduciosa>.
<Allora oggi-ha poi proseguito- noi non siamo qui per autocelebrare la buona sorte di una vittoria storica sul nemico. Oggi siamo riuniti in questo luogo di preghiera anzitutto per invocare il dono della pace, perché questa terra, come ogni terra del mondo, non abbia più ad impregnarsi del sangue dell’odio, ma possa sempre accogliere il seme fecondo della pace, per portare il frutto desiderato del bene comune.
Preghiamo per coloro che hanno perso la vita in quella battaglia e in ogni altra guerra di ogni epoca, per le vittime di ogni odio, di ogni violenza, di ogni persecuzione e di ogni disinteresse.
Vegli su di noi, sulla Città e sulla Chiesa di Siena, Colei che per fede ha realizzato le meraviglie del progetto di Dio per la salvezza dell’uomo, la Vergine Maria, dinanzi alla quale noi ancora oggi ci fermiamo in filiale venerazione.
Con la stessa fede dei nostri padri, ci rivolgiamo alla Regina del Cielo e Madre di Dio, affidandole la nostra vita, la nostra gente, la nostra Città e la nostra comunità ecclesiale, perché stenda ancora il suo manto su di noi, oggi come allora, e ci difenda da ogni insidia e da ogni male, in modo particolare dal male più subdolo, che non è un nemico che viene da fuori, ma un seme potente e maligno che emerge dal cuore dell’uomo, capovolgendo la verità dei valori e proponendo l’egoismo come prioritario al bene comune.
La Madre di Dio, e Madre nostra, come ogni madre, prevenga le nostre azioni che si dirigono verso i pericoli più insidiosi; ugualmente il popolo senese, memore ed erede di una così grande tradizione di fede, volga il suo sguardo non agli idoli di questo mondo, ma a Colui che è il Signore della storia. Perché nessuno mai si dimentichi del privilegio e della responsabilità di essere figli di questo territorio legato nell’intimo alla Regina del cielo e di Siena. Amen.>