La ricorrenza della Madonna del Patrocinio, che si ricorda il 22 di settembre, è stata l’occasione per l’Arcivescovo Augusto Paolo Lojudice per celebrare una S. Messa nella cappella interna del palazzo Pubblico di Siena. La provvidenza ha voluto che il vangelo del giorno fosse quello di Luca con la parabola dell’amministratore infedele, e così l’arcivescovo, con semplicità davvero evangelica, ha svolto una omelia tanto sentita quanto attuale e pratica. Monsignor Lojudice ha sottolineato come la parabola di Gesù sia tutta percorsa da una sottile ironia, ma che porta dritta alla seguente morale: cari amministratori onesti, dovete usare tutta la vostra intelligenza ed anche la vostra astuzia per non cedere all’azione dei disonesti. D’altra parte il Signore ammonì i discepoli ad essere semplici come colombe, ma astuti come serpenti. Usare dunque l’intelligenza, il discernimento che Dio ci ha dato per agire onestamente e per perseguire il bene comune. Inoltre, ha sottolineato l’Arcivescovo, la scrittura ci vuole insegnare che chi è onesto nelle piccole cose, lo è anche in quelle grandi e di lui ci si può fidare.
La celebrazione della Madonna del Patrocinio nella cappella di Palazzo è andata avanti per tanti secoli, fino all’unità d’Italia, quando la classe dirigente liberale e laicista al potere, volle abolirla. Questa bella tradizione è stata ripristinata nel 1928, per volontà del podestà Fabio Bargagli Petrucci, e da allora, ogni 22 settembre, l’Arcivescovo in carica si reca in Comune a celebrare la S.Messa.
Momenti di autentica fraternità si sono svolti a margine della cerimonia con le autorità civili e militari presenti e con l’Arcivescovo che ha voluto sottolineare di essere rimasto colpito, in questi primi mesi di ministero episcopale, dalla ricchezza e dalla vitalità delle tradizioni storiche e religiose di Siena e del suo territorio.