La devozione mariana è stato il tema trattato da Monsignor Claudio Rosi per il III incontro dei Quaresimali in Duomo.
<Una riflessione su Maria, in questa Cattedrale a lei dedicata, dove per secoli il popolo ha pregato, pianto, innalzato inni alla Vergine, con tanto amore> ha detto don Claudio, iniziando la sua trattazione con la lettura del brano evangelico di San Giovanni sulle Nozze di Cana.
In particolare, dopo aver fatto cenno alla Maestà di Duccio, un tempo collocata sotto la cupola del Duomo quasi ad attirare l’attenzione dei fedeli ed oggi posta nel Museo dell’Opa, il sacerdote si è soffermato sull’immagine tanto cara ai senesi della Madonna del Voto, opera del 1276 di Dietisalvi di Speme. L’immagine, simile alle icone orientali, è ricca di significati-ha spiegato Monsignor Rosi- indicando paralleli tra il testo evangelico letto e la raffigurazione che esplicita la Parola di Dio.
A Cana è Maria che prende l’iniziativa per il primo miracolo di Gesù, è Maria che anticipa la Sua azione salvifica: <Non hanno più vino……Tutto quello che vi dirà, fatelo>, due frasi che possiamo leggere in questa immagine, collegate agli occhi, al volto, all’atteggiamento della Madonna.
<Essa ci guarda, vede ciò che ci manca; il suo viso esprime tenerezza materna, accoglienza, attenzione ai bisogni dei propri figli> ha continuato don Claudio.
Nel brano della Sacra Scrittura viene a mancare il vino, simbolo allusivo sia al banchetto eucaristico, sia al sangue di Cristo sparso sulla Croce; il vino è l’amore di Dio di cui abbiamo bisogno, la Vergine coglie questa nostra necessità.
Maria opera con Gesù per la nostra salvezza, è la nuova Eva, chiamata, nel Vangelo, da Gesù stesso <Donna> due volte, alle Nozze di Cana (<Donna, che vuoi da me?) e sotto la Croce (<Donna, ecco tuo figlio>, riferendosi a Giovanni), vale a dire all’inizio ed al termine della sua missione terrena.
Ma l’espressione <Tutto quello che vi dirà, fatelo> ci riporta anche al suo atteggiamento della mano ed alla testa reclinata verso Gesù. È l’immagine di Maria odigitria (dal greco bizantino =Colei che conduce), iconografia cristiana diffusa in particolare nell’arte bizantina e russa del periodo medioevale, è l’immagine di Maria che indica Gesù, la Redenzione, la Verità, la Via, la risposta alla nostra sete di felicità.
La Madonna con il braccio sinistro abbraccia il Bambino esprimendo un gesto carico d’amore, significandoci che oltre all’ascolto della Parola del Signore dobbiamo costruire con Lui una relazione d’amore.
Nel dipinto Gesù indossa la veste tipica dei filosofi, per rappresentare la Verità ed ha in mano un rotolo con la Parola di Dio.
Maria ci chiede di accostarci al Figlio, di conformarci a Lui, di convertirci, di trasformare la nostra esistenza da <insipida a saporita>: è il miracolo di Cana che si compie, la trasformazione dell’acqua in vino.
Ultimo particolare considerato dal relatore: anche Gesù indica Maria, a voler dire che per giungere a Lui dobbiamo accostarci a Lei, assomigliare a Lei, modello della nostra fede.
E quasi ad accogliere questa raccomandazione, alla fine, don Claudio ha invitato tutti a recitare la preghiera di San Bernardo alla Vergine, che già in tante occasioni ha ascoltato le suppliche dei cittadini senesi stendendo su di loro la sua materna protezione.