Come ogni anno, Sua Eccellenza Monsignor Arcivescovo Antonio Buoncristiani, nella ricorrenza della festività di Tutti i Santi, si è recato al Cimitero comunale del Laterino e, nel giorno della Commemorazione dei defunti, al Camposanto Monumentale della Misericordia, per presiedere le Sante Messe e benedire le tombe.
Il Camposanto ci offre spunti di riflessione sul senso della nostra esistenza, sul pellegrinaggio terreno, sulla vita eterna .
La riflessione cristiana ci invita all’impegno ad improntare la nostra vita sull’amore, sulla santità, che viene richiesta a tutti i seguaci del Signore.
Il Vangelo delle Beatitudini, annunciato nel giorno dei Santi e nella ricorrenza dei Defunti sta a sottolineare la comune identità delle due feste religiose -ha detto l’Arcivescovo-, la stessa realtà dei Santi che sono nella gloria e dei morti che si trovano nell’attesa della luce, nel mistero dell’eternità.
Il Vangelo di Matteo (5, 1-12) indica l’amore di Dio verso gli ultimi, verso coloro che una società, connotata da atteggiamenti opposti alle beatitudini evangeliche, sembra non considerare.
La fede cristiana ci dà la certezza che le persone che hanno sofferto, che hanno vissuto umilmente, che hanno saputo perdonare, sono nella gloria del Signore, santi dalla vita ordinaria, non canonizzati, non chiamati a fare miracoli, ma ugualmente santi che godono del Suo amore.
Sono i santi <della porta accanto> dei quali parla Papa Francesco nella Gaudete et exultate.
Siamo senza dubbio in una situazione difficile, in un mondo segnato dall’egoismo, proteso alla realizzazione personale, in netta contraddizione con le Beatitudini evangeliche.
Tutto sembra parlarci della mancanza di trasmissione di ideali umani e cristiani alle nuove generazioni, <l’annuncio del Vangelo è stato disatteso da almeno due generazioni, si sono perdute alcune dimensioni della nostra fede, è venuta meno la testimonianza dei valori fondamentali.
La preghiera, pertanto, si fa sempre più necessaria, perché il Signore, per intercessione di coloro che ci hanno preceduto, ci aiuti ad essere cristiani autentici capaci di trasmettere ancora la nostra fede>-ha concluso Monsignor Arcivescovo.