“Una terra da abitare e custodire”. Su questo tema si sono confrontati a Camaldoli la settimana scorsa 200 convegnisti circa, provenienti da tutta Italia. Era la 60ª Sessione di Formazione Ecumenica promossa dal SAE, Segretario Attività Ecumeniche fondato da Maria Vingiani, figlia spirituale di papa Giovanni XXIII. Relazioni, lavori di gruppo, pasti, preghiera e sopratutto contatto quotidiano fra protestanti di varie denominazioni, ortodossi, ebrei, musulmani, uomini e donne, giovani e adulti: formazione a tutto tondo. Ad una tavola rotonda registrata anche la presenza di Jaya Murthy bramina induista e di Elena Seishin dell’unione Buddista italiana. Il Creato o Natura o Terra o Cosmo o Ambiente sta a cuore a tutti, sebbene abbia una valenza diversa a seconda della religione di appartenenza, anche ai non credenti certamente.
Agenda ONU 2030, Laudato Si, Costituzione italiana art 9 e 42, Comunità energetiche, il Gallo Verde, numerosi i segni di Speranza citati.
Il conforto dei riferimenti Scritturistici come pure delle istanze scientifiche, ci fa dire che non tutto è perduto ma è urgente che ci mettiamo in carreggiata. Ricordati anche i numerosi pionieri che già dal secolo scorso hanno coniato quei termini dei quali sembra oggi non si possa fare a meno quando si parla della crisi ambientale che stiamo vivendo.
Le giornate sono state ritmate dalla Preghiera con la presenza della comunità monastica, comprese Liturgia Ecumenica, Messa, Santa Cena, Vespro Ortodosso e apertura dello Shabbat. Il grave contesto di guerra diffusa sul pianeta ci ha fatto implorare sovente Shalom, Salam, Mir, Pace. Il Principe della Pace ascolti le nostre istanze.