Oggi viene accesa la prima luce della CHANUKKIAH. È la festa della dedicazione, questo il significato di Channukkà, che ricorda il prodigio avvenuto quando quella piccola ampolla d’olio ritrovata per la ridedicazione del Tempio di Gerusalemme riconquistato, riparato e ripulito durò per ben otto giorni, giusto il tempo necessario per ottenere altro olio certificato dal Sommo Sacerdote. Siamo nell’anno 3622, – nel secondo secolo prima dell’Era Volgare, cioè avanti Cristo. La vicenda si può rilevare dai Libri dei Maccabei I e II, sebbene siano considerati apocrifi dagli ebrei.
Proprio quando sembra che tutto sia perduto e si navighi nelle tenebre, ieri come oggi, il Signore manifesta la sua Misericordia, la sua Luce, la sua premura per noi.
È una festa mobile, dura otto giorni, segue il calendario lunare/solare, cade in pieno inverno ed è molto sentita dal popolo ebraico, specialmente dai bambini che ogni giorno ricevono qualche monetina in regalo.
Quest’anno, data la situazione, sarà celebrata in famiglia, non pubblicamente. Come non ricordare che l’anno scorso l’accensione avvenne in piazza davanti alla sinagoga nel pomeriggio ed in cattedrale al termine del suo meraviglioso concerto fu Noa ad accendere la channukkiah davanti all’altare.
“Formuliamo i nostri auguri alla cara Comunità ebraica di Siena – sottolinea Renato Rossi diacono, Servizio Ecumenismo e Dialogo Interreligioso – e rinnoviamo la nostra vicinanza in questo tempo tribolato”.