In occasione della terza Domenica della Parola di Dio, la Pastorale universitaria di Siena propone l’esperienza concreta della lettura continua del Vangelo sabato 22 gennaio 2022, a partire dalle ore 20.30, nella chiesa di San Cristoforo. Don Benedetto Rossi, esperto biblista della diocesi, introdurrà alla comprensione del Vangelo di Luca, aprendo per ciascuno la possibilità dell’incontro con il Signore nell’ascolto, nella proclamazione e nella preghiera.
Il significato di questa iniziativa la spiegano i ragazzi della Pastorale universitaria di Siena:
Sin da piccoli facciamo l’esperienza di qualcuno che legge per noi, allenando le nostre capacità di ascolto e di concentrazione. Crescendo ci capiterà, poi, di leggere per qualcuno. Leggere ad alta voce e ascoltare letture, insomma, è un modo per tessere legami, condividere emozioni, prendersi cura gli uni degli altri.
Questa idea è uno dei punti di partenza di una recente riflessione della pedagogia sperimentale, che vede nella lettura ad alta voce una buona pratica da riscoprire per vivere, attraverso la lettura di storie e l’incontro di personaggi, delle esperienze “estetiche” (che hanno a che fare con il bello) significative, paragonabili a quelle che faremmo in prima persona. Attraverso la lettura ad alta voce, con gli altri, per gli altri e per noi stessi, visitiamo posti che altrimenti non vedremmo mai, conosciamo culture che altrimenti ci resterebbero ignote, facciamo incontri altrimenti impossibili.
Qual è l’idea che fa da sfondo all’idea della lettura continua e ad alta voce del Vangelo di Luca? Quella di fare esperienza del tempo di Gesù, in una maniera così realistica da credere quasi di aver vissuto certi momenti raccontati dall’evangelista? No. Non è il carico emozionale che questa proposta vuole alimentare, né quello estetico, pur nella riconoscibile operazione di finezza letteraria dell’autore del terzo Vangelo. O meglio, non solo. La lettura di un bel testo, fruito integralmente, può anche essere un’esperienza di piacere. Ma il sentirsi “proprio lì”, in una di quelle
pagine, in una di quelle strade, immedesimarsi “proprio in lui”, in uno di quei discepoli, in una di quelle donne, in uno di quei personaggi senza nome che Gesù incontra e guarisce, risana, a cui si manifesta risorto non è un’esperienza estetica o edonistica… è l’esperienza salvifica dell’incontro con il Signore che parla a ciascuno, attraverso la sua Parola. È l’esperienza dell’incontro che si rinnova nell’Eucarestia e nello scambio con i fratelli. Gli incontri narrati nei ventiquattro capitoli di Luca non sono, allora, delle belle storie da ascoltare e far nostre, sono la nostra storia, che attraverso l’incontro con Cristo è redenta in maniera unica e singolare.