Con il perdurare dell’emergenza sanitaria, la consueta celebrazione per la ricorrenza della nascita al Cielo del Beato Ambrogio Sansedoni avverrà a porte chiuse. Per l’occasione sabato 20 marzo alle ore 11 la funzione religiosa celebrata da S.E. Cardinale Augusto Paolo Lojudice, all’interno della Cappella di Palazzo Sansedoni, sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’Arcidiocesi di Siena, oltre che da Mia Radio, emittente radiofonica diocesana, dai media locali e dalla pagina Facebook della Fondazione Mps.
Le tradizionali elargizioni offerte durante le celebrazioni saranno destinate alla Caritas Diocesana di Siena, Colle di val d’Elsa e Montalcino a sostegno delle persone bisognose del nostro territorio.
Il Beato Ambrogio Sansedoni
Ambrogio Sansedoni (Siena, 16 aprile 1220 – 20 marzo 1286), il personaggio più noto della nobile famiglia che fu proprietaria del palazzo attualmente sede della Fondazione Mps, entrò nell’Ordine Domenicano a diciassette anni. A Colonia ebbe come maestro San Alberto Magno e come compagni di studi San Tommaso d’Aquino e Pietro di Tarantasia, il futuro papa Innocenzo V.
Chiamato a Parigi ad insegnare, Ambrogio si fece conoscere soprattutto per l’efficacia della predicazione, sia nelle chiese, che nelle piazze. Per questo motivo, alcuni pittori lo hanno raffigurato con lo Spirito Santo in forma di colomba bianca, che gli parla all’orecchio.
Dalle eccezionali doti di persuasore, numerosi furono gli episodi storici che lo videro protagonista nel cercare di ammorbidire conflitti, costruire tregue, fermare le armi. Fu un riconciliatore instancabile e persuasivo. Dopo numerosi viaggi in Europa, ma anche in Italia, Ambrogio tornò a predicare a Siena, dove morì, colto da un malore proprio durante una delle sue celebri orazioni.
Siena lo ha ricordato in seguito, collocando un suo busto sulla facciata del Duomo e, fino a metà ’500, facendo correre un Palio a lui dedicato. Nel 1597 papa Clemente VIII lo incluse nel Martirologio romano. Il Beato Ambrogio è stato anche il soggetto del drappellone del 2 luglio 1986, dipinto da Carlo Cerasoli, disegnatore e pittore umoristico, e vinto dal Drago. L’occasione della dedica fu il settimo centenario della morte. L’iconografia è ripresa dall’affresco di Sano di Pietro che si trova nella Sala del Mappamondo del Palazzo Pubblico di Siena.