Anche quest’anno Siena ha avuto la gioia di ospitare per alcuni giorni Sister May, da moltissimo tempo, punto di riferimento per tanti bambini, giovani e giovanissimi che vivono la dura e drammatica quotidianità nelle malsane baraccopoli della periferia sud delle Filippine, terra devastata, tra l’altro, anche da terribili calamità naturali.
Forte e continuo il legame di Sister May con la nostra città grazie all’Associazione per l’Altro (Perla) Onlus con la quale si è stabilita una fattiva collaborazione ed una fraterna amicizia.
L’Associazione Perla senese tramite l’organizzazione partner non profit filippina Buklod Kalinga Para Sa Kapwa inc. (Association for Others) è riuscita a realizzare una scuola che garantisce formazione, istruzione ed un pasto caldo giornaliero a centinaia di bambini a Calauan ed un centro di accoglienza per ragazzi e ragazze di strada, totalmente abbandonati dalla famiglia o con nuclei familiari precari a Paranaque, oltre ad aiutare 6500 famiglie, vittime del nubifragio.
Nella nostra città, Sister May, accolta dal Presidente dell’Associazione Perla Onlus, Roberto Innocenti, è stata al centro di varie iniziative.
Domenica 29 aprile un numeroso gruppo di genitori adottivi provenienti da varie parti d’Italia, con i propri figli filippini e molti sostenitori si sono ritrovati con la suora in un incontro conviviale presso il Circolo di Valli: un momento di solidarietà, ma anche di reciproca conoscenza e di scambi di esperienze altamente significativi.
Ed il 6 maggio un pranzo di beneficenza a favore dei ragazzi di Sister May ha avuto luogo presso il circolo culturale <don Luigi Profeti>di Castellina Scalo, mentre lunedì 7 maggio Sister May ha incontrato, nella Sala del Beato Angelico, nel Chiostro di San Domenico, le terziarie domenicane, anch’esse coinvolte nell’azione di sostegno umanitario ai bambini delle Filippine.
Sister May ha illustrato le attività che vengono intraprese nella sua terra, grazie all’impegno di tutti ed ha raccontato tante storie, tutte ugualmente commoventi.
Dalla storia della piccola Sofia, lasciata appena nata dalla madre nelle mani di un tassista affinché la portasse da lei a quelle di vari giovani adottati in Italia che, al termine dei loro studi, sono tornati nel loro Paese d’origine, desiderosi di aiutare gli altri fratelli, più bisognosi e meno fortunati.
Ha parlato a lungo di questa terra, dove vivono persone con immense ricchezze ed altre che non hanno nulla da mangiare, per le quali la vecchiaia inizia a 40 anni ed a 4-5 anni i bambini vanno a cercare cibo per strada.